“Difficile” è una parola tossica perchè nel cervello di molte persone si traduce come qualcosa che limita le probabilità di successo. Come termine può immobiizzare la motivazione ad agire. Qual’è la voglia che può avere una persona a fare qualcosa se parte già con l’idea che quella cosa sia difficile? Chiediamoci quante volte in una giornata ci capita di utilizzarla. Io in effetti l’ho eliminata quasi completamente dal mio vocabolario sostituendola con il termine “Impegnativo”. L’effetto delle due parole è differente non trovi?
L’altro giorno a pranzo con degli amici ho conosciuto delle persone nuove con le quali mi sono confrontata su alcuni discorsi legati alla motivazione e al cambiamento. In particolare una persona asseriva che se perdi il lavoro a una certa età poi è più “difficile” trovare occupazione. Io ho risposto dicendo che posso capire che possa essere più impegnativo trovare lavoro per una persona di cinquant’anni anni anzichè per una di trenta ma questo non deve creare la convinzione che non lo si possa trovare o che si è destinati a non avere chance. Il punto focale del mio ragionamento vuole considerare che il nostro cervello, attraverso il significato che noi attribuiamo alle parole, tende a farci attivare dei comportamenti in relazione a ciò che noi proviamo come sensazione in quel momento. Basti pensare alla reazione della folla a Torino in occasione della finale di Champion League dove una parola detta da uno spettatore del pubblico è bastata a far scatenare il panico e ad attivare un fuggi fuggi della folla con le conseguenze che abbiamo visto. Un esempio per dire che il nostro cervello ci fa attivare dei comportamenti e delle emozioni a seconda del significato che attibuiamo alle parole in quel momento.
Mi auguro di averti trasferito il mio pensiero che vuole essere per te unicamente uno spunto di riflessione per iniziare a limitare l’utilizzo della parola “Difficile” qualora tu stesso la identificassi come un termine che non ti dà una sensazione positiva ma che anzi inibisce la tua proattività e la tua voglia di fare. E’ opportuno pertanto operare una “ristrutturazione” del termine identificando una parola sostitutiva che con il suo significato produca un effetto più piacevole e non limitante della motivazione e dell’azione.
Concludo dicendo che le emozioni che proviamo sono direttamente influenzate anche dal nostro dialogo interno e di conseguenza le parole che utilizziamo alimentano come ci sentiamo. Nel linguaggio che utilizziamo per comunicare possono rendere anche più piacevole agli occhi degli altri l’effetto e il significato che vogliamo attribuire. D’altro canto è ben diverso l’effetto delle parole quando dici “E’ difficile” rispetto a “Non è facile”. Il nostro cervello nel secondo caso porterà l’attenzione al termine facile e nel primo caso alla parola difficile. Anche se quello che intendiamo ha lo stesso significato si comprende come l’utilizzo di parole diverse influenza l’effetto prodotto dalla frase. Provare per credere! 🙂
cara Rosy ho seguito oggi il suo corso a Vicenza il suo entusiasmo è contagioso , ha fornito degli spunti originali e preziosi per valorizzare il ruolo di tutti i collaboratori . la sua spontaneità , semplicità e dolcezza rompono qualsiasi barriera . Le auguro una luminosa carriera per la determinazione che mette nel suo lavoro. Torno nel mio laboratorio con la certezza che il gruppo vince sempre. !!
spero di avere altre occasioni per seguire i suoi corsi grazie di cuore e un abbraccio ad una persona speciale!!
Mario Rassu
Buongiorno dott.Rassu, la ringrazio molto per il suo apprezzamento e per la sua attiva partecipazione al corso. Credo che nella vita sia importante metterci il giusto entusiasmo avendo voglia di contribuire anche alla vita degli altri. Auguro anche a lei di vincere sempre con la sua squadra e sarà un vero piacere incontrarla alla prossima occasione. Un caro saluto